DenominazioneMarsannay la Cote
Marsannay e i suoi vini rappresentano una cittadina di poco più di cinquemila abitanti, a ridosso di Digione. Essa, cosi si narra, deve il suo nome ad un insigne abitante della località, tale Marcenus, che, in epoca gallo-romana, possedeva, in quest'area, una lussuosa residenza; la località, dapprima, prese il nome di "Marceniacum in Monte" ed, in epoche successive, prese il nome di Marcenay-en-Montagne; infine, solo nel 1873, quello attuale di Marsannay-la-Côte. Marsannay rappresenta l'avamposto vitivinicolo più a nord della Cote d'Or. Si estende per 243.62 ettari vitati, con una produzione totale di 9650 hl, destinati per 184.80 ha alla produzione di vini rossi, per 17.01 ha a quella di vini rosé e per 41.81 ha a quella di vini bianchi. Mentre l'area di coltivazione dei vini destinati a rosè è consentita su una superficie piuttosto estesa, per i vini rossi e bianchi è legittimata unicamente nell'area dei tre comuni che fanno parte di questa denominazione: Chenove, Marsannay la Cote e Couchey. All'epoca del prof. Lavalle (1855), punto di riferimento assoluto nella storia viticola di questa regione, poiché fu colui che abbozzò la prima classificazione dei terroirs di Borgogna, questo comune, e quelli limitrofi (Chenove e Couchey), erano quasi interamente coltivati a gamay, nonostante precedentemente fossero stati destinati alla coltivazione del pinot noir; ne sono testimonianza gli ultimi espianti di pinot noir, avvenuti nel lieu-dit comunale di Argillières, nel 1830, terminati, dieci anni dopo, con gli ultimi, praticati in quello di Recilles. Nei primi anni del XX secolo, però, l'agguerrita concorrenza con i meno costosi e più attraenti gamay del sud della Francia, fecero precipitare le vendite e fu proprio in questo periodo che il nonno di Bruno Clair, Joseph Clair, immise sul mercato i primi prodotti rosé dell'area. Il pinot noir fu, quindi, per ragioni di opportunità, reintrodotto solo nel 1919 (vinificato, inizialmente, come rosé) e, da allora, riprese gradualmente il suo scettro di vitigno principale di questa denominazione. E' proprio in questi anni che Marsannay appare sulle mappe vitivinicole, senza diventare ancora, ufficialmente, una denominazione. Lo divenne solo nel 1987 (per tutti e tre i tipi di vini prodotti), comprendendo anche i due comuni limitrofi di Chenove (che produce 24 ha di "Marsannay" e 16 ha di "Marsannay Rosé") e Couchey (che produce 119 ha di "Marsannay" e 77 ha di "Marsannay Rosé").
Morfologia e pedoclima della denominazione
La composizione dei terreni di questo comune è di origine alluvionale, poiché derivano dal trascinamento, e dalla conseguente stratificazione, di materiali organici, ad opera del fiume Ouche. Questo comune, ad oggi, produce solo vini di categoria village ma, negli ultimi anni, molti produttori locali, certi delle potenzialità di alcuni lieux-dits, hanno formalmente depositato un'istanza all'organismo dell'Inao, allo scopo di elevare al rango di 1er cru quattordici delle parcelle ritenute più vocate nel comune; si tratta di circa il 30% del territorio comunale e riguarda i climats di (in blu i più importanti): Le Boivin, Champs Perdrix, Champ Salomon, Charme aux Pretres, Le Clos, Clos de Jeu, Clos du Roy Les Echezeaux, Les Favieres, Aux Genelieres, Les Grasses Tetes,Langeroies, En La Montagne e St. Jacques; a tal proposito, si segnala che la riunione dell'Inao del febbraio 2013 ha statuito, con decisione n. 110, che l'organismo del Comitato Nazionale ha preso atto del dossier presentato e si attendono solo le conclusioni del gruppo di lavoro hiérarchisation-replis per decidere sulla istanza presentata. Il territorio comunale è suddivisibile in tre settori vitivinicoli: a nord, al confine con il comune di Chenove, dominano terreni ricchi di minerali ferrosi e di una quota di calcare; in quest'area ed in quella centrale si trovano ubicate le vigne destinate ai "Marsannay rouge" (mentre la maggior parte delle vigne di pinot noir da destinare a rosé si trovano appena sotto questi filari; ma vi sono ancora anche alcuni filari, meno ispirati in termini qualitativi, anche verso la sommità delle colline); la Combe de Marsannay è invece strutturata da sedimenti fossili ed, infine, la zona prossima alla città di Couchey è caratterizzata da terreni costituiti da sottili spessori di argilla, poggiati su terreni rocciosi. I vini della appellation variano in struttura e longevità, a seconda della collocazione dei vigneti, se posti a nord o a sud del comune; tendenzialmente si tratta di vini carnosi e dal tannino piuttosto severo in gioventù, che necessitano di qualche anno di affinamento per sciogliere la loro muscolarit° primigenia; i vini bianchi di questa aoc, meno conosciuti dei pinot noir, sono molto ricercati per la loro solidità ed un non trascurabile bonus di finezza.
I CRUS PIU' VOCATI
CHAMP PERDRIX: (34.72 ha) è un climat ripido, che si eleva sino a 350 mt e si trova nel settore più a sud della denominazione, e si trova nel comune di Couchey; i vigneti che si trovano nell'area superiore della parcella spariscono alla vista, inghiottiti da una piccola combe. Il terreno è molto sottile in superificie e poggia sopra uno strato di marna a prevalenza gessosa, che presenta numerosi fossili di ostrica e del tipo "Ostrea accuminata" nello strato più basso; i pinot noir prodotti da questo climat risultano piuttosto soft ed interessanti, e possono davvero sprigionare intriganti sentori minearli e bouquet ragguardevoli, e qualche chardonnay del medesimo livello qualitativo è riscontrabile, cercando bene. Se questa parcella verrà elevata a 1er cru, le verrebbero annessi altri 10 ha di altri vigneti, che si trovano appena più in basso.
CHAMP SALOMON: (7.14 ha) assieme a Champ Perdrix rappresenta il climat di Couchey più interessante; è ubicato a mezza costa ed anch'esso meriterebbe la promozione a 1er cru. Anche qui prevale una marna a prevalenza calcarea, che contribuisce a raffinare le sfaccettature olfattive e ad alleggerire il peso specifico estrattivo, caratteristica già rinvenibile nella colorazione mai eccessivamente intensa ed completamente impenetrabile dei prodotti enoici di questo climat.
CLOS DU ROI: (25.35 ha) celeberrimo climat che si trova interamente ubicato a Chenove, in un'area di forte pendenza, con meravigliosa esposizione ad est, in direzione Chenove; i suoli sono attraversati da una marna a prevalenza argillosa, che includono quote sabbiose, adagiate in un meraviglioso strato di calcare coriaceo di Comblachien; quest'ultima presenza è anche più massiccia nell'area settentrionale del climat, che, pertanto, si presta alla messa a dimora di ottimi cloni di chardonnay. L'etimologia del climat pare debba risalire al monarca Luigi XI, che acquisì questo climat dai duchi di Borgogna, che lo possedevano dal 1238; curiosamente, pare che, sino agli anni '60 questo vino recasse in etichetta ancora la dicitura di Chenove. E' indubbiamente uno dei più seri candidati ad ascendere al (meritato) rango di 1er cru.
LONGEROIES: (34.12 ha) è indubbiamente uno dei climat più estesi, ed include, infatti due aree, i "dessus des Langeroies" e "Bas de Langeroies"; i terreni della parte superiore della parcella sono attraversati da lastre di calcare, mentre l'area più a sud è composta da una marna a prevalenza argillosa, che contribuisce a rendere i vini più robusti e strutturati, e dona loro grandi capacità di invecchiamento potenziale. E' un climat assolutamente in prima fascia a candidarsi 1er cru, e se accadesse, gli verrebbe annesso il climat di En Montchenevoy.
ST JACQUES: (1.91 ha) l'etimologia del nome non è oggettivamente attribuita al nome del santo che lo intitola oppure alle conchiglie fossili che si trovano sovente nel suo terreno; solo la sua parte orientale del tracciato che divide il lieu dit è candidata a diventare 1er cru. La parcella di trova situata a quote piuttosto elevate, sopra l'abitato di Marsannay ed è un monopole del domaine Fougeray de Beauclair, che vinifica pinot noir e pinot bianco.
LES ECHEZEAUX - ECHEZOTS - EZ CHEZOTS: (13.88 ha) si tratta di un climat che porta in dote un nome particolarmente evocativo ed altisonante (vedi aoc Vosne-Romanèe), per cui molti vigneron hanno deciso di chiamarlo come veniva denominato nel XIX secolo, quindi Les Echézots. La zona est della parcella possiede uno strato superciaile che incorpora nobili fossili marini acuminati (Ostrea), che contribuiscono a raffinare gusto-olfattivamente i vini prodotti da questa parcella, di sicuro valore.
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Marsannay Le Trois Terres vieilles vignes 2017
65,00 €Iva inclusa
warning TERMINATO: annata 2022 in verifica di approvvigionamento per maggio 2024